Dialogo col silenzio
La faccia tra le mani
i graffi sui seni ,
non più lacrime a lavarti la pelle ,
guardi nel vuoto e immobile tremi ,
un gelo ti inchioda,
povero fiore reciso e calpestato
sbattuto per terra
abusato ed umiliato ,
fatichi a respirare
non riesci più ad alzarti
non sai riaprire gli occhi
e immobile tremi…
E’ un esplodere di dolore
un oceano di rabbia
un grido di vergogna
un urlo silenzioso, gelido e dolente
che lacera la notte
e cresce lentamente
e niente più parole
e risate con le amiche,
quelle scarpe favolose,
quei brividi d’amore .
E’ tutto andato in pezzi
è tutto calpestato,
rimane la paura, l’abuso della carne,
l’angoscia a durare.
Bocche deformi,
mani che offendono,
palpano e straziano
risate sguaiate
rantoli di belve assetate di dolore
maledetti demoni,
vigliacchi e senza onore.
E immobile tremi…
stai ancora tremando
piccolo fiore sbattuto per terra
senza conforto,
senza più amore.
i graffi sui seni ,
non più lacrime a lavarti la pelle ,
guardi nel vuoto e immobile tremi ,
un gelo ti inchioda,
povero fiore reciso e calpestato
sbattuto per terra
abusato ed umiliato ,
fatichi a respirare
non riesci più ad alzarti
non sai riaprire gli occhi
e immobile tremi…
E’ un esplodere di dolore
un oceano di rabbia
un grido di vergogna
un urlo silenzioso, gelido e dolente
che lacera la notte
e cresce lentamente
e niente più parole
e risate con le amiche,
quelle scarpe favolose,
quei brividi d’amore .
E’ tutto andato in pezzi
è tutto calpestato,
rimane la paura, l’abuso della carne,
l’angoscia a durare.
Bocche deformi,
mani che offendono,
palpano e straziano
risate sguaiate
rantoli di belve assetate di dolore
maledetti demoni,
vigliacchi e senza onore.
E immobile tremi…
stai ancora tremando
piccolo fiore sbattuto per terra
senza conforto,
senza più amore.