lunedì 19 agosto 2013

Ritratto di te

Ritratto di te

Resta lì in alto sulla terrazza
La ringhiera sostiene il tuo fragile corpo
Un arbusto la tua anima spezzata.


I capelli intessono la luce della luna
Mentre i pochi fiori arricchiscono le braccia.
Puoi lasciarli sul pavimento e girarti verso di me?
Gettali con tutta la rabbia e lo sgomento che provi.
E continua a intrecciare la luce nei tuoi capelli.


Io so che lui se n’è andato,
mentre tu soffri e resti immobile
col corpo devastato e dolente
per un’anima che lo ha messo a dura prova.


E io cerco
un gesto che sia nuovo, lieve e agile,
quello che solo noi due potremmo sentire
semplice e inutile come un abbraccio


o un darsi la mano.
Ti giri e fermi la tua immagine
 nella grigia stagione
per giorni e giorni, ore, minuti.


I tuoi capelli sulle spalle,
e le braccia coi pochi fiori.
Come sareste stati assieme?
Guardandoti mentre non saluti
ho cancellato una possibilità?
Ma avrei perso la tua immagine coi fiori.


E ci ripenso ancora stupita di una notte inquieta
di un giorno che si perde nel buio delle tue lacrime.
E chiedo che il pianto cessi:
è solo un padre che se ne va.


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